Formaldeide diffusissimo veleno
di Cristina Burlone
Cos’è la formaldeide
La formaldeide, a temperatura ambiente è un gas incolore e dall’odore acre e irritante, solubile in acqua, capace di reagire con molte sostanze chimiche che si trovano nell’ambiente e nell’aria.
E’ un inquinante così detto “ubiquitario”, lo si trova cioè praticamente dappertutto.
Si forma nelle giornate soleggiate in presenza di inquinamento da traffico o da riscaldamento, ma persino in natura, in certi processi fermentativi.
Per le sue caratteristiche chimiche viene impiegata per le più varie lavorazioni, alcune delle quali tramandate da secoli.
Ad esempio in alcuni musei sono ancora oggi conservati animali in vasi di vetro pieni di liquido: la formaldeide.
La formaldeide nel cibo
Nella conservazione degli alimenti può raggiungere concentrazioni anche elevate.
Fino a 1000 ppm nel pesce affumicato, sino a 100 ppm nei crostacei.
La si ritrova però anche in cibi più tradizionali, come i formaggi, e “insospettabili” come le mele (dove la formaldeide può arrivare a 20 ppm).
Ancora oggi è ammessa come additivo alimentare (conservante) con la sigla E240.
Formaldeide in casa
In campo industriale, la formaldeide trova larghissimo impiego nella fabbricazione di resine sintetiche, colle, solventi, vernici, imballaggi, tessuti.
Nella cosmesi è diffusa in molti detergenti e saponi.
Nel detersivo per piatti, negli ammorbidenti, nei lucidi per scarpe, negli indurenti e smalti per unghie, nelle lozioni per capelli, nel fondotinta, nelle creme, nei collutori, nel mascara.
Per la sua proprietà battericida la troviamo anche nei disinfettanti, negli insetticidi, nei fungicidi e nei deodoranti con il nome di “formalina”.
In recenti analisi richieste da Legambiente, la si è rinvenuta nelle confezioni per alimenti e, di conseguenza, nel cartone e nel legno da riciclo.
Anche il rivestimento di alcune lattine la contiene.
È uno dei principali inquinanti indoor
Stando a uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità, può raggiungere concentrazioni persino più alte nelle abitazioni rispetto agli ambienti di lavoro.
Il fumo di sigaretta è uno dei principali responsabili.
Ma anche nei locali dove non si fuma non è infrequente trovare concentrazioni pari a 0,1 parti per milione (ppm) a causa soprattutto del rilascio dei mobili in legno truciolato o di compensato.
Soprattutto quando sono nuovi, alle colle e ai solventi usati nei mobili e nell’edilizia (moquette, parquet).
Il rilascio di formaldeide da truciolato è, nelle produzioni più moderne e controllate, molto più contenuto del passato, ma sempre presente.
Formaldeide la normativa
La normativa è antiquata e contraddittoria. La formaldeide:
è ammessa come conservante per alimenti (con la sigla E240) anche in forti concentrazioni;
se ne prevede la presenza regolamentata nella carta per alimenti, anche nel caso di etichetta ecologica (la margherita europea), ma le norme ambientali per il macero destinato a riciclo ne prevedono la totale assenza.
Qualche misura più coerente e restrittiva è stata invece presa per regolamentare la presenza della formaldeide nel legno truciolare.
Un decreto legge (D.M. 10.10.2008) ha infatti vietato il commercio di pannelli a base di legno e di manufatti con essi realizzati se il rilascio nell’ambiente di formaldeide supera il valore di 0,1 ppm (0,124 mg al metro cubo).
Come difendersi:
Se la conosci, la eviti
In attesa che altri materiali e categorie di prodotti vengano sottoposti a più severi controlli, possiamo difenderci da questo pericoloso inquinante prestando attenzione alla nostra casa e ad alcuni comportamenti.
In cucina le sostanze tossiche possono sprigionarsi dalla cattiva manutenzione delle griglie spargifiamma dei fornelli a gas.
E’ bene pulire spesso con uno spazzolino di metallo o a setole dure per eliminare i residui di cibo combusto.
La cappa di aspirazione sopra i fornelli andrebbe accesa prima di iniziare a cucinare e, appena possibile, arieggiare il locale.
Anche nelle camere la ventilazione dei locali è essenziale per evitare l’accumulo in casa di inquinanti (spesso in concentrazioni anche superiori all’aria esterna, anche nelle giornate di allarme smog!).
Nelle case nuove o da ristrutturare, vale la pena dotare tutti i locali di sistemi di ventilazione forzata, per consentire un costante ricambio d’aria.
In camera da letto e nei locali più frequentati, è bene fare affidamento a vernici e colle per tappezzerie e parquet etichettati Ecolabel, evitare moquette, mobili di carta e in truciolare.
Al loro posto preferire quelli in legno massello, anche se costa di più.
Meglio ancora se in classe E1 (a bassa emissione di formaldeide) o in classe FF (senza formaldeide), chiedendo la garanzia all’atto dell’acquisto.
Da tener presente che le emissioni di formaldeide sono particolarmente importanti nei primi mesi, poi diminuiscono molto.
Ecco perché ricorrere a mobili usati è una buona idea: quelli usati per più di due anni hanno avuto il tempo di rilasciare gran parte delle loro sostanze nocive.
Infine, attenzione anche ai cosmetici, alcuni studi la indicano come uno dei principali responsabili di allergie e irritazioni.
Alcuni deodoranti per ambienti, se contengono terpeni, combinandosi con l’ozono presente nell’aria, danno origine a formaldeide.
Di Cristina Burlone