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barattoli di creme saponi e cosmetici con sost cancerogene

Cancerogene, elenco sostanze

di Cristina Burlone

Quali sono le sostanze cancerogene che non dobbiamo avere in ciò che compriamo

Cancerogene sono quelle sostanze che comprovatamente portano alla formazione di tumori.

Ormai molti di noi hanno rizzato le antenne e acquistano prodotti il più possibile naturali e sicuri per noi e per i nostri bambini.

Non sempre però leggendo la lunghissima lista di ingredienti o la composizione di detersivi, cosmetici, creme, ecc… sappiamo con certezza cosa lasciare sullo scaffale o quando dire “no grazie!”.

Di seguito c’è una lista di tutte quelle sostanze che in Italia sono ufficialmente identificate come cancerogene.

Spero che la stampiate e che passiate in rassegna i prodotti che avete in casa, farete scoperte sconcertanti.

Da notare che si trovano queste sostanze cancerogene anche in moltissimi prodotti “dermatologicamente testati“, in anti-zanzare per bambini, nelle pomate medicinali, nei saponi, detersivi, ecc…

Vi potrebbe anche interessare il nostro articolo sulla formaldeide, basta cliccare sulla parola scritta in colore diverso.

Abbiamo scritto queste sostanze cancerogene con il loro nome internazionale, visto che è così che le troviamo ormai sulla maggior parte dei prodotti.

Fateci sapere cosa scoprite, potrebbe interessare a molti!

 DIHYDROXYBENZENE (O RESORCINOL)

BENZENDIOL (O HYDROQUINONE o BENZENEDIAMINE) ALUMINUM (chloride, hydrochloride, chlorohydrate, hydroxybromide, oxide, zirconium)

AMIDIMETHICONE

AMMONIUM PERSULFATE

BENZALKONIUMCHLORIDE

BORIC ACID

BRONOPOL (2-bromo-2- nitropropane-1,3-diol) BUTYLHYDROXYANISOLE (BHA)

BUTYLHYDROXYTOLUENE (BHT)

BUTYLPARABEN

CETEARETH

CHLOROACETAMIDE

COCAMIDE DEA

CI 73360
CI 60725
CITRONELLOL

CYCLOPENTASILOXANE

DEA-OLETH 3PHOSPHATE

DEA-CETYL PHOSPHATE

DIAZOLIDINYL UREA

DIBUTYL PHTHALATE

DIHYDROXYBENZENE

DIMETHICONE (e composti)

DISODIUM EDTA

DMDM HYDANTOIN

EUGENIOL

FORMALDEHYDE

FORMALIN

FORMIC ALDEHYDE

GERANIOL
HOMOSALATE

IMIDAZOLIDINYL UREA

IODOPROPYNYLBUTYLCARBAMATE

ISOBUTYLPARABEN

ISOPROPYL ACETATE

LAURAMIDE DEA

LANOLIN (e composti)

LAURETH (e composti)

LEAD ACETATE(e composti)

LECITHIN

LIGHT LIQUID PARAFFIN

LINALOOL
METHYL ALDEHYDE

METHYLBENZENE

MINERAL OIL

MONOETHANOLAMINE(MEA)

MYRISTAMIDE DEA

NONOXYNOL

OCTINOXATE

OCTYL-METHOXYCINNAMATE

OCTOXYNOL
OLEAMIDE DEA

OXYBENZONE ( O BENZOPHENONE-3)

PARAFFIN LIQUIDUM

PETROLATUM

PETROLEUM DISTILLATE

PEG (e composti)
PPG (e composti)
PHENOL (e composti)

PHENOXYETHANOL

PLACENTAL EXTRACT

POLYETHYLENE

POLYETHYLENE TEREPHTHALATE

POLOXYETHYLENE

POLYSILICONE

POLYSORBATE-80

P-PHENYLENEDIAMINE

PROPYL ACETATE

PROPYLENE GLICOL

PROPYLPARABEN

QUATERNIUM

SACCHARIN
SILICONE QUATERNIUM

SILOXANE (e composti)

SODIUM LAURETH SULFATE

SODIUM METABISULFATE

SODIUM METHYLPARABEN

STEARAMIDE MEA
TEA LAURYL SULFATE

TETRASODIUM EDTA

THIMEROSAL

THIOGLYCOLIC ACID

TOLUENE
TRICLOSAN

TRIETHANOLAMINE (TEA) 

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di Cristina Burlone

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provette formaldeide

provette formaldeide

Formaldeide diffusissimo veleno

di Cristina Burlone

Cos’è la formaldeide

La formaldeide, a temperatura ambiente è un gas incolore e dall’odore acre e irritante, solubile in acqua, capace di reagire con molte sostanze chimiche che si trovano nell’ambiente e nell’aria.

E’ un inquinante così detto “ubiquitario”, lo si trova cioè praticamente dappertutto.

Si forma nelle giornate soleggiate in presenza di inquinamento da traffico o da riscaldamento, ma persino in natura, in certi processi fermentativi.

Per le sue caratteristiche chimiche viene impiegata per le più varie lavorazioni, alcune delle quali tramandate da secoli.

Ad esempio in alcuni musei sono ancora oggi conservati animali in vasi di vetro pieni di liquido: la formaldeide.

La formaldeide nel cibo

Nella conservazione degli alimenti può raggiungere concentrazioni anche elevate.

Fino a 1000 ppm nel pesce affumicato, sino a 100 ppm nei crostacei.

La si ritrova però anche in cibi più tradizionali, come i formaggi, e “insospettabili” come le mele (dove la formaldeide può arrivare a 20 ppm).

Ancora oggi è ammessa come additivo alimentare (conservante) con la sigla E240.

Formaldeide in casa

In campo industriale, la formaldeide trova larghissimo impiego nella fabbricazione di resine sintetiche, colle, solventi, vernici, imballaggi, tessuti.

Nella cosmesi è diffusa in molti detergenti e saponi.

Nel detersivo per piatti, negli ammorbidenti, nei lucidi per scarpe, negli indurenti e smalti per unghie, nelle lozioni per capelli, nel fondotinta, nelle creme, nei collutori, nel mascara.

Per la sua proprietà battericida la troviamo anche nei disinfettanti, negli insetticidi, nei fungicidi e nei deodoranti con il nome di “formalina”.

In recenti analisi richieste da Legambiente, la si è rinvenuta nelle confezioni per alimenti e, di conseguenza, nel cartone e nel legno da riciclo.

Anche il rivestimento di alcune lattine la contiene.

È uno dei principali inquinanti indoor

Stando a uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità, può raggiungere concentrazioni persino più alte nelle abitazioni rispetto agli ambienti di lavoro.

Il fumo di sigaretta è uno dei principali responsabili.

Ma anche nei locali dove non si fuma non è infrequente trovare concentrazioni pari a 0,1 parti per milione (ppm) a causa soprattutto del rilascio dei mobili in legno truciolato o di compensato.

Soprattutto quando sono nuovi, alle colle e ai solventi usati nei mobili e nell’edilizia (moquette, parquet).

Il rilascio di formaldeide da truciolato è, nelle produzioni più moderne e controllate, molto più contenuto del passato, ma sempre presente.

Formaldeide la normativa

La normativa è antiquata e contraddittoria. La formaldeide:

è ammessa come conservante per alimenti (con la sigla E240) anche in forti concentrazioni;

se ne prevede la presenza regolamentata nella carta per alimenti, anche nel caso di etichetta ecologica (la margherita europea), ma le norme ambientali per il macero destinato a riciclo ne prevedono la totale assenza.

Qualche misura più coerente e restrittiva è stata invece presa per regolamentare la presenza della formaldeide nel legno truciolare.

Un decreto legge (D.M. 10.10.2008) ha infatti vietato il commercio di pannelli a base di legno e di manufatti con essi realizzati se il rilascio nell’ambiente di formaldeide supera il valore di 0,1 ppm (0,124 mg al metro cubo).

Come difendersi:

Se la conosci, la eviti

In attesa che altri materiali e categorie di prodotti vengano sottoposti a più severi controlli, possiamo difenderci da questo pericoloso inquinante prestando attenzione alla nostra casa e ad alcuni comportamenti.

In cucina le sostanze tossiche possono sprigionarsi dalla cattiva manutenzione delle griglie spargifiamma dei fornelli a gas.

E’ bene pulire spesso con uno spazzolino di metallo o a setole dure per eliminare i residui di cibo combusto.

La cappa di aspirazione sopra i fornelli andrebbe accesa prima di iniziare a cucinare e, appena possibile, arieggiare il locale.

Anche nelle camere la ventilazione dei locali è essenziale per evitare l’accumulo in casa di inquinanti (spesso in concentrazioni anche superiori all’aria esterna, anche nelle giornate di allarme smog!).

Nelle case nuove o da ristrutturare, vale la pena dotare tutti i locali di sistemi di ventilazione forzata, per consentire un costante ricambio d’aria.

In camera da letto e nei locali più frequentati, è bene fare affidamento a vernici e colle per tappezzerie e parquet etichettati Ecolabel, evitare moquette, mobili di carta e in truciolare.

Al loro posto preferire quelli in legno massello, anche se costa di più.

Meglio ancora se in classe E1 (a bassa emissione di formaldeide) o in classe FF (senza formaldeide), chiedendo la garanzia all’atto dell’acquisto.

Da tener presente che le emissioni di formaldeide sono particolarmente importanti nei primi mesi, poi diminuiscono molto.

Ecco perché ricorrere a mobili usati è una buona idea: quelli usati per più di due anni hanno avuto il tempo di rilasciare gran parte delle loro sostanze nocive.

Infine, attenzione anche ai cosmetici, alcuni studi la indicano come uno dei principali responsabili di allergie e irritazioni.

Alcuni deodoranti per ambienti, se contengono terpeni, combinandosi con l’ozono presente nell’aria, danno origine a formaldeide.

Di Cristina Burlone

 

 

metanolo veleno nel corpo

metanolo veleno nel corpo

Metanolo veleno contenuto nell’aspartame

di Cristina Burlone

Cos’è il metanolo

METANOLO (alcool metilico = veleno)

E’ contenuto nell’aspartame almeno al 10%.

Il metanolo é un veleno mortale.

Qualcuno ricorderà che il metanolo causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa.

Viene liberato gradualmente nel piccolo intestino quando il gruppo metilico dell’aspartame incontra l’enzima chimotripsina.

L’ assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero.

Il metanolo libero si forma nell’aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C.

Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldatometanolo

(per esempio, quando ciò che lo contiene viene cotto o entra nel corpo umano che è tra i 36 e i 39 gradi!).

Ultimamente alcune diete e dietologi da TV hanno lanciato la moda di usar aspartame anche liquido al posto dello zucchero in dolci e marmellate, quindi sempre ingerito dopo cottura.

All’interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide.

La formaldeide è una neurotossina mortale.

Una valutazione dell’EPA (Enviromental Protection Agency – Agenzia per la protezione ambientale – USA) sul metanolo dichiara che il metanolo “viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito.

Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici.”

I ricercatori dell’EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno.

Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo.

I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250 mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall’ EPA.

Metanolo effetti tossici

I problemi da avvelenamento di metanolo maggiormente conosciuti sono i problemi relativi alla vista.

La formaldeide è un agente cancerogeno ben conosciuto e causa danni alla retina, interferisce con la riproduzione del DNA e causa difetti di nascita.

Data la mancanza di alcuni enzimi chiave, gli esseri umani sono molto più sensibili agli effetti tossici del metanolo rispetto agli animali.

Di conseguenza, le prove sull’aspartame e sul metanolo fatte a spese degli animali da laboratorio non riflettono correttamente il pericolo per gli esseri umani.

Come precisato dal Dott Woodrow C. Monte, direttore del laboratorio di Scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università di Stato dell’ Arizona, “non ci sono studi effettuati sugli umani o sui mammiferi per valutare possibili effetti mutageni, teratogenici, o cancerogeni causati dall’assunzione cronica dell’alcool metilico. ”

E’ stato precisato che i succhi di frutta e le bevande alcoliche contengono piccole quantità di metanolo.

E’ importante però ricordare che il metanolo contenuto nei prodotti naturali non compare mai da solo.

In ogni caso, l’etanolo è presente, solitamente in quantità superiore a quella del metanolo.

L’ etanolo è un antidoto naturale per la tossicità del metanolo negli esseri umani.

Le truppe americane durante la guerra del golfo furono dissetate con grandi quantità di bevande dolcificate con aspartame che erano state riscaldate oltre i 30° C dal sole dell’Arabia Saudita.

Molti di loro tornarono a casa con numerosi disturbi simili a quelli riscontrati nelle persone avvelenate chimicamente dalla formaldeide.

Il metanolo libero nelle bevande può essere stato uno dei fattori che hanno contribuito alla manifestazione di questi disturbi.

Altri prodotti della scomposizione dell’aspartame come la dichetopiperazina (DKP), possono essere stati un’altro fattore scatenante.

di Cristina Burlone

 

 

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