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fette di papaya

fette di papaya

PAPAYA, POTENTE ANTINFIAMMATORIO NATURALE

di Cristina Burlone

Papaya: contenuto

La papaya ha delle caratteristiche nutrizionali così importanti, che fra le popolazioni caraibiche viene chiamato “frutto degli angeli” perchè dal suo consumo si attingono vitalità e prolungata giovinezza.

Infatti è ricca di enzimi, di vitamina C e di carotenoidi che contengono la vitamina A inoltre possiede le vitamine del gruppo B.

E’ povera di sodio ma particolarmente ricca di potassio, povera di grassi e ricca di fibra, che aiuta la naturale diminuzione di colesterolo cattivo.

E’ adatta a chi fa dieta infatti 100 gr di papaya contengono solo 36 calorie.

Questo frutto facilita la digestione, protegge l’organismo essendo un forte ossidante, favorisce l’espulsione delle tossine e delle scorie metaboliche.

Stimola le difese immunitarie aumentando la vitalità, riducendo il rischio di tumori e prevenendo l’invecchiamento precoce in quanto col suo elevato contenuto di carotenoidi agisce contro i radicali liberi fra i principali responsabili dei processi dell’invecchiamento.

Papaya: antinfiammatorio

E’ uno dei migliori rimedi naturali contro le infiammazioni, dello stomaco in generale e della gastrite in particolare perchè il suo effetto antinfiammatorio si unisce alla proprietà della papaina un enzima contenuto in abbondanza nella papaya che facilita la digestione delle proteine.

Nello stesso modo, agisce sulle infiammazioni muscolari, tendine, ossee, ecc…

Favorisce stimola la rigenerazione muscolare.

Meglio consumare questo frutto dopo il pasto per favorire i processi digestivi.

Le sue proprietà antinfiammatorie danno sollievo anche nelle scottature minori e per uso dermatologico.

Tra le altre proprietà conosciute ci sono quelle diuretiche e lassative che favoriscono il transito intestinale.

Infine per l’elevato contenuto di vitamine, di sali e di carboidrati è utile anche nei casi di stress e superlavoro dove ne viene consigliata l’assunzione.

Questo frutto è un vero e proprio scrigno colmo di preziosi nutrienti che portano al nostro corpo grandi benefici.

Papaya: dove trovarla

La papaya si trova nella maggior parte dei supermercati e fruttivendoli, quasi sempre, visto che gli alberi fruttificano tutto l’anno (non è un frutto stagionale per sua natura). Si può acquistare e consumarlo dopo che avrà completato la maturazione a casa, una mela nelle sue vicinanze sveltirà il processo. Si trova in commercio anche essiccata.

papaya essiccata

Sconsiglio invece i succhi, visto che contengono per lo più acqua, e la papaya candita, che annulla i benefici con l’apporto nocivo di una grande quantità di zucchero.

Tenete presente che la papaya è al massimo delle sue proprietà quando è completamente matura.

Vengono vendute anche capsule di papaya e/o papaina, sono molto care e non contengono tutti i benefici del frutto.

Compra i semi online e coltivalo a casa, anche sul balcone, è una pianta facilissima anche per non esperti!

di Cristina Burlone

chia semi salvia hispanica

[bctt tweet=”Chia #doping naturale #energia rapida e #ipocalorica. Scoprila!”]chia semi salvia hispanica

Chia: dietetica e “doping” naturale per tutti

Chia: cos’è?

La chia (o Salvia Hispanica) è una pianta erbacea, che insieme al mais, amaranto e ai fagioli, faceva parte dei quattro alimenti pilastro dell’alimentazione di Maya e Aztechi.

I semi di chia venivano considerati magici e sacri per le loro virtù.

La parola “chia” significa “forza”, per la spinta di energia che sviluppa una volta ingerita… un po’ come la pozione magica dei Galli di Asterix!

Era talmente fondamentale e quotidiana che le popolazioni che venivano conquistate dagli Aztechi dovevano versare un pesante tributo di diverse tonnellate di semi di chia al loro nuovo re.

I semi di chia venivano offerti regolarmente agli dei nei rituali e ogni guerriero ne portava sempre con se una borsa piena in modo da non rimanere mai senza nelle battaglie e nei combattimenti.

Cortes, una volta conquistati Aztechi e Maya, distrusse le coltivazioni tradizionali per indebolirli e introdusse il frumento a cui non erano abituati. Anche questo contribuì a renderli vulnerabili alle malattie e li decimò.

Proprietà e composizione

I semi sono ricchi di amminoacidi essenziali, cioè quegli amminoacidi che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare e che dobbiamo introdurre attraverso la dieta. Questi servono particolarmente a ballerini e sportivi perchè aumentano la massa magra riducendo la massa grassa e dando così più energia alla muscolatura.

Il seme di Chia ha un basso indice glicemico per cui è consigliato ai diabetici.

Ma una delle caratteristiche nutrizionali più importanti di questi semi è il suo contenuto in acidi grassi omega 3.

Come è noto, non tutti i grassi sono “cattivi”, esiste una classe di grassi “buoni”, polinsaturi e monoinsaturi, tra cui gli Omega 3, che non solo non sono dannosi  per il nostro organismo, ma svolgono funzioni benefiche: fra tutte, abbassano il colesterolo cattivo e i trigliceridi del sangue, aumentano il colesterolo buono, combattono le infiammazioni, sono i costituenti principali delle membrane cellulari soprattutto delle cellule nervose.
Il seme di Chia contiene più Omega 3 del seme di Lino e addirittura ne contiene 8 volte di più rispetto al salmone, che notoriamente in quanto pesce azzurro, è uno degli alimenti più ricchi di questi acidi grassi.

I semi di CHIA hanno un alto contenuto in fibra capace di assorbire una quantità di acqua 9 volte superiore al loro peso.
Assorbendo acqua, formano un gel che raccoglie scorie e tossine dall’intestino, le incorporano nelle feci eliminandole e migliorando contemporaneamente la stitichezza e il colon irritabile e conferendo un lungo senso di sazietà che può aiutare nelle diete dimagranti.
Inoltre questo gel forma uno strato vischioso sulla parete intestinale impedendo ai patogeni di crescere e causare danni.

Un altro aspetto nutrizionale da sottolineare è il contenuto di antiossidanti, cioè molecole che combattono i radicali liberi e lo stress ossidativo prevenendo le patologie cronico-degenerative soprattutto neuro-degenerative: 100 g di semi di chia hanno un ORAC=8.200
L’ORAC è l’unità di misura della capacità antiossidante di un alimento!
Ricordiamo che 100 g di prugne nere hanno 5440 ORAC , e 100 g di mirtilli circa 2400 ORAC.

Il seme di Chia è un ottimo multiminerale: basti pensare che contiene 2 volte il Potassio delle banane, 15 volte il Magnesio dei broccoli, 5 volte il Calcio del latte, 3 volte il Ferro degli spinaci, e poi contiene ancora altri oligolelementi molto importanti quali: manganese, zinco, fosforo e presenta poco sodio, quindi può essere consumato anche dai soggetti ipertesi.

Chia gratis (o quasi)

Coltivare la Salvia Hispanica è molto facile essendo una pianta erbacea si procede alla semina dopo le ultime gelate, dopo la fioritura si formeranno i semi che possono essere raccolti quando le spighe saranno ben sacche, e conservati in barattoli o sacchetti di carta.

E’ molto decorativa e si può piantare sia in vaso che all’aperto, in posizione soleggiata o mezz’ombra. Essendo una pianta molto rustica e ben adattata al clima mediterraneo, sopporta bene qualsiasi terreno.

I semi si trovano facilmente in commercio, noi li abbiamo acquistati su Ebay.

Come si mangia la chia?

Come ogni seme del benessere, si può aggiungere una manciata di semi a carne e verdura saltata in padella, piatti di cous-cous, si possono rendere più croccanti le insalate, i fagiolini e le verdure grigliate.

bicchiere con dessert alla chia

Un insolito dessert di chia si prepara senza accendere i fornelli: aggiungere mezza tazza di semi ad una tazza di latte scremato con poco miele ed una generosa spolverata di noce moscata (senza esagerare) dopo poche ore si otterrà una crema densa di consistenza simile al budino a cui si può aggiungere anche frutta fresca. Ottimo anche con il latte di mandorla al posto di quello di mucca, o del succo di frutta.

Chia trivia

Linneo nel ‘700 la classificò con il nome di Salvia Hispanica data la sua diffusione in Spagna, questo è un clamoroso falso storico.

In realtà la chia era stata introdotta in Spagna da Cortes al ritorno dai suoi viaggi in Sud America, probabilmente anche lui affascinato dall’importanza che questo alimento aveva laggiù. La chia trovò in Spagna un ambiente talmente favorevole che si diffuse in modo infestante, a tal punto che appunto Linneo pensò che fosse una pianta endemica spagnola, da cui il nome.

di Cristina Burlone

origano foglie e fiori

origano foglie e fiori

Origano, antibiotico, antisettico e antitumorale

di Cristina Burlone

Origano, composizione:

Gli elementi nutizionali più rilevanti sono:

– 9% di proteine

– 25 mg di sodio

– 1.260 mg potassio

– 1.701 mg di retinolo

– 1.597 mg di calcio

– 36,8 mg di ferro

– 270 mg di magnesio

Origano antibiotico naturale:

L’origano è un antibiotico naturale, utile a proteggerci dalle malattie respiratorie. Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antispasmodiche. L’olio essenziale contenuto nell’origano è il più potente antisettico naturale fino ad ora conosciuto, almeno per quanto riguarda le essenze estratte dalle piante.

La sua efficacia contro lo stafilococco lo rende molto utilizzato soprattutto per la cura delle malattie che interessano le vie respiratorie e che possono colpire i bronchi, i polmoni e la gola.

L’olio essenziale di origano può essere utilizzato per i suffumigi con acqua bollente e bicarbonato in caso di raffreddore e di naso chiuso. L’olio essenziale migliore è estratto da origano proveniente da agricoltura biologica ed è puro al 100%, in alternativa si possono usare sia le foglie secche che quelle fresche.

Proprietà anticancro dell’origano

L’origano ha proprietà anticancro. Gli esperti della Long Island University hanno evidenziato la presenza all’interno dell’origano di una sostanza killer efficace contro il cancro alla prostata. Questa erba aromatica contiene un componente che induce le cellule cancerogene ad auto-distruggersi. La sua azione è stata testata per quanto riguarda il tumore alla prostata, una delle patologie che maggiormente colpisce la popolazione maschile.

Le sue grandi capacità depurative spazzano via i radicali liberi.

Proprietà analgesiche

L’origano è un analgesico naturale, utile nella riduzione del dolore. E’ ritenuto particolarmente efficace in caso di mestruazioni dolorose. E’ possibile preparare una tisana all’origano contro i dolori mestruali, sotto forma di infuso. E’ sufficiente lasciare in infusione un cucchiaino di foglie d’origano essiccato in una tazza d’acqua bollente per 10 minuti, per poi filtrare il liquido e bere ancora caldo una volta al giorno.

Indicato in  tisana anche per dolori muscolari da affaticamento e infiammazion e tendinee.

Origano come disinfettante e antimicotico:

Date le sue proprietà disinfettanti e antimicotiche, l’origano si può usare anche per l’igiene del corpo, ad esempio per il piede dell’atleta e altri disturbi simili, sia esterni che interni. Si può ad esempio aggiungere una tazza di tisana all’acqua del bidet o al pediluvio.

Si può usare anche per la congiuntivite imbevendo di tisana dei batuffoli di ovatta e poi applicarli agli occhi.

Scorte di origano gratis:

Per pochi euro si può comprare una piantina anche al supermercato o si possono mettere in un vaso di torba e terra i semini di origano.

La pianta è perenne, perciò un vaso di medie dimensioni consentirà di avere una bella pianta anche sul balcone per tanti anni. Se invece si vuole piantare a terra, tenere presente che l’origano si espande più il larghezza che non in altezza.

In estate la pianta fiorirà e sono proprio i fiori la parte più aromatica.

Tagliare i rametti fioriti per almeno 10-15 cm e lasciarli essiccare al sole, basteranno poche ore di sole estivo, poi triturarli con le dita e togliere i rametti più duri. Conservare l’origano secco in un vaso di vetro con coperchio ermetico, in modo da non far entrare l’umidità che lo guasterebbe.

di Cristina Burlone

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di Cristina Burlone

Cos’è la portulaca:

La portulaca è una piantina perenne o annuale, molto abbondante in tutta Italia, sia come pianta ornamentale da fiore, che (in maggior misura) come piantina, ritenuta da molti erroneamente, comune erbaccia infestante.

In realtà nel Medioevo veniva considerata una preziosa pianta officinale e medicinale, perchè già ne conoscevano le proprietà ed i benefici.

Imparando a riconoscerla nei campi, si può avere un ottimo alimento che aiuta la nostra salute a costo zero!

Proprietà nutrizionali:

La portulaca contiene pochissime calorie: solo 16 kcal per 100 g!

La portulaca è molto ricca di Vitamina-C, infatti ha un piacevole sapore asprigno, e di omega-3 (acido a-linoleico), 100 g di foglie fresche contengono circa 350 mg di omega-3.

La Vitamina-A contenuta è pari al 44% dell’RDA giornaliero, contiene le vitamine del complesso B come riboflavina, niacina e piridossina.

Ricca di sali minerali come: ferro, magnesio, calcio, potassio, fosforo, zinco, selenio, rame e manganese

Come si mangia la portulaca:

Della portulaca si mangia quasi tutto: le foglie,  i fiori e i gambi teneri.

Data la crescita incredibilmente veloce (può crescere di diversi centimetri al giorno), si possono cimare i rami nuovi, separare le foglie dalla parte più dura del ramo.

portulaca2

Le foglioline sono “a goccia”, molto carnose, i fiori possono avere colori diversi, ma le piante più comuni li hanno gialli e piccoli.

Sono buonissime nell’insalata verde, nell’insalata di pomodori,  friselle pomodorini rucola e portulaca, in insalate fredde, da sole condite con un po’ di maionese!

Sono MOLTO soddisfacenti, data la loro particolare consistenza carnosa, danno un senso di piacevole sazietà e coscienza pulita!

A chi fa bene la portulaca:

E’ un perfetto superalimento, per le sue proprietà:

– antiossidanti

– antinfiammatorie

– anti radicali liberi

– aiuta l’ossigenazione del sangue e dei tessuti

– rifornisce di sali minerali essenziali

Coltivare la portulaca a casa:

Coltivare la portulaca è semplicissimo, perchè è una pianta che si è adattata perfettamente al nostro clima ed è molto tenace e resistente, ecco perchè e diventata un'”erbaccia”.

Si trovano in commercio semi di varie specie, quelle più ornamentali hanno però foglie sottili e fiori grandi, meglio scegliere in base alla dimensione delle foglie.

Dopo aver sparso i semi sul terreno o nel vaso, non “sotterrarli”, ma coprirli appena con una “spolverata” di terra o torba, dopo pochi giorni si vedranno i dicotiledoni (le prime due foglioline) e nel giro di 15-20 giorni si potranno già mangiare le foglie più grandi.

Non togliere mai, più del 50% della pianta in un’unica raccolta, potrebbe morire, però si possono staccare man mano le foglie più grandi e i rametti teneri.

Trucchetto:

Per prolungare il periodo di crescita vegetativa, staccare i boccioli dei fiori appena crescono.

Come avere una portulaca gratis:

Guardando attentamente a terra, nei parchi, campi o giardini, troverete sicuramente almeno una portulaca, raggruppare tutti i rami della pianta nella mano e con decisione, ma senza strappi, tirare la radice fuori dal terreno e rinvasare o trapiantare.

L’anno seguente, molto probabilmente si avranno delle nuove piantine, nate dai semini prodotti dalla vostra portulaca, ancora più probabile se l’avete ottenuta con il metodo “gratis”, perchè le varietà spontanee sono molto più robuste e “ricche” delle parenti belle ma delicate.

Altri consigli sulla coltivazione qui

di Cristina Burlone

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di Cristina Burlone

Licopene un colorante che fa bene

Il licopene è una sostanza naturale presente in alcuni alimenti di origine vegetale.

Appartiene al gruppo dei carotenoidi, un insieme di pigmenti di colore giallo-violetto molto diffusi in natura.

L’interesse scientifico verso il licopene è dovuto alle sue spiccate proprietà antiossidanti.

Tale caratteristica lo rende particolarmente utile nel combattere l’invecchiamento, le malattie cardiovascolari e persino alcune forme tumorali.

DOVE SI TROVA IL LICOPENE?

Se consideriamo il contenuto di licopene nei vari cibi il pomodoro è sicuramente l’alimento principe (da 3 a 40 mg/kg di prodotto fresco).

Altre fonti minori sono rappresentate da vegetali come pompelmo rosa, arance rosse, carote, albicocche e cocomeri.

Al contrario di molte vitamine e minerali l’assorbimento del licopene aumenta all’aumentare della temperatura.

Anche altri fattori come il grado di maturazione e l’ambiente in cui il pomodoro viene coltivato influenzano in modo significativo la presenza della sostanza nel frutto.

Salse, succhi e ketchup sono quindi una fonte migliore rispetto al pomodoro fresco.

Inoltre, considerata la sua elevata liilicità, il licopene viene assorbito più facilmente in presenza di lipidi, grazie allo stimolo sulla produzione dei sali biliari.

Alla luce di tutti questi elementi il massimo assorbimento di licopene si ha per esempio consumando una pizza con pomodorini maturi, salsa di pomodoro siciliano, mozzarella di bufala e olio di oliva.

Al contrario mangiando una bella insalata con pomodori verdi del trentino l’assorbimento di licopene sarà inferiore.

Un ottimo metodo per valutare la presenza di questa sostanza in un frutto è quello di osservarne la colorazione.

Tanto più questa si avvicina al rosso intenso e tanto maggiore sarà il contenuto in licopene.

Una volta assorbito, a livello intestinale il licopene viene depositato nelle ghiandole surrenali, nel fegato, nei testicoli, nella mammella e nella prostata, formando vere e proprie scorte necessarie per fronteggiare eventuali carenze.

di Cristina Burlone

Goumi del Giappone

Goumi del Giappone il frutto magico

di Cristina Burlone

Goumi CONTENUTI SALUTISTICI

Il Goumi è un arbusto, i cui frutti una volta raccolti sono facilmente conservabili per un paio di settimane e vengono di solito consumati freschi.

Sono ottimi anche per marmellate anche se la preparazione è piuttosto difficoltosa per la presenza dei semi.

Ricchi di vitamina C, hanno una rilevante quantità di zuccheri con 5% di proteine e moltissimi sali minerali.

Caratteristica unica per un frutto è la presenza, nella sua polpa, degli acidi grassi essenziali, che sono quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da altre sostanze, ma devono essere introdotti tramite alimenti che li contengono (serie Omega3 e Omega6).

Il Goumi del Giappone contiene quantità di licopene diciassette volte superiori al pomodoro, quindi ha elevatissime capacità antiossidanti.

Un cespuglio di Goumi cresce facilmente nei climi di tutta Italia, è una pianta rustica che non necessita di particolari cure o terreni e produce in un paio di anni grandi quantità di frutti ricchi di salute.

Non è facile trovare un frutto con il 5% di proteine e ricco di acidi grassi così benefici.

di Cristina Burlone

 

curcumina

La Curcumina antinfiammatorio naturale

di Cristina Burlone

La curcumina si estrae dalla Curcuma

La curcuma è una pianta che proviene dai climi tropicali. La curcumina si estrae dalla la radice gialla della pianta.

Ha moltissimi effetti benefici:

– riduce l’indice glicemico e aiuta a perdere peso

– favorisce la digestione

– regolarizza l’intestino

– depura

– allevia le infiammazioni

 La curcumina aiuta a perdere peso perché:

• si assimilano meno zuccheri e favorisce la regolarità intestinale;

• mantiene attivo il metabolismo, migliorando la digestione;

• depura, favorendo l’eliminazione di ristagni e tossine che “fissano” il grasso alle cellule dell’organismo;

• contrasta l’invecchiamento.

Questo permette di evitare i cosiddetti “picchi” glicemici causa di una maggior produzione di insulina, l’ormone che, segnalando la persenza di un eccesso di zuccheri al cervello, provoca un rallentamento del metabolismo e la formazione di scorte di adipe.

Molti studi hanno evidenziato che la curcumina, stimolando la secrezione biliare, favorisce il rilascio della bile, che permette l’eliminazione delle tossine attraverso le feci con un aumento della peristalsi intestinale. In tal modo, viene anche favorita la metabolizzazione dei grassi e la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue.

La curcumina e la vitamina C presenti nella spezia svolgono un’efficace azione anti radicali liberi e quindi sono utili per ritardare la comparsa dei primi segni dell’invecchiamento. In questo modo pelle e muscoli si mantengono più giovani e tonici.

Suggerimenti pratici

In commercio puoi trovare la curcuma da utilizzare come spezia in cucina. Oppure, la si può acquistare come integratore, e in questo caso la sua azione è molto più efficace.

curcumina

Si può aggiungere un cucchiaino di curcuma a moltissime pietanze, visto che il sapore è abbastanza delicato, dona un bel colore giallo-arancio simile allo zafferano.

In realtà è la curcuma a dare al curry il suo caratteristico colore giallo.

di Cristina Burlone

rooibos bustina di infuso di te rosso

roobos the rosso africano

 

ROOIBOS IL THE ROSSO

di Cristina Burlone

Il ROOIBOS, cos’è?

Il rooibos, noto anche con il nome di redbush o tè rosso africano, è un infuso ricavato dalle foglie dell’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle leguminose.

Il termine rooibos significa “arbusto rosso” e deriva dall’afrikans, una delle lingue ufficiali del Sudafrica.

Questa specie vegetale cresce soltanto nella regione del Cederberg.

I primi a preparare la bevanda e godere dei suoi benefici sono stati i nativi del luogo.

Le prime importazioni del rooibos in Europa avvennero grazie all’intervento di un colono sudafricano di origine russa che diede inizio alla sua produzione su larga scala.

Da quel momento in poi il rooibos iniziò a diffondersi in tutta l’Africa e nel resto del mondo.

E’ tuttora considerata come la bevanda nazionale del Sudafrica.

Ma cosa rende il tè rosso africano così speciale?

Il rooibos è in apparenza molto simile ad un tè qualsiasi.

La bevanda si ottiene mettendo in infusione in acqua bollente le foglie di rooibos, che sono state precedentemente essiccate e triturate.

La preparazione tradizionale prevede la raccolta di foglie e ramoscelli, che vengono sminuzzati con pestelli di legno, e la loro successiva fermentazione.

Dall’infusione si ottiene un liquido dal colore rosso ambrato e dal sapore naturalmente dolce.

Per gustare a pieno il rooibos bisognerebbe berlo senza zucchero.

Contenuti salutistici

A differenza del tè nero e del tè verde, il rooibos è naturalmente privo di caffeina.

Inoltre il suo contenuto di tannini è molto basso e ciò permette alla bevanda di mantenere il proprio sapore dolce anche se non la consumate immediatamente o se la dimenticate in infusione.

Si caratterizza per la presenza di sostanze naturali importanti per l’organismo, come vitamina C, magnesio, fosforo, ferro, zinco e calcio.

Studi scientifici condotti dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione hanno comprovato che il contenuto di sostanze antiossidanti del rooibos è pari a quello del tè nero e del tè verde.

Ad un’ora dall’ingestione del rooibos si ha nel nostro organismo una crescita significativa delle sostanze atte ad agire contro la formazione dei radicali liberi.

Ciò rende questo tè un elisir di lunga vita completamente naturale, adatto anche a chi è sensibile agli effetti collaterali della caffeina.

Sono state inoltre recentemente scoperte le sue proprietà antivirali, che aiutano il sistema immunitario ad agire rapidamente per combattere le infezioni.

Ciò lo rende adatto anche ai bambini, che possono beneficiare dell’assunzione della bevanda in caso di nausea e disturbi allo stomaco e all’intestino per via delle sue proprietà antispasmodiche e digestive.

Il suo contenuto di calcio assicura la corretta formazione di denti ed ossa nei più piccoli.

Lo zinco agisce invece rafforzando unghie e capelli.

Bevanda adattogena

Il rooibos è  considerato una bevanda adattogena, che è cioè in grado di aiutare l’organismo nei momenti in cui si trova a dover affrontare uno sforzo.

Avrà quindi proprietà tonificanti se consumato al mattino o durante il giorno e rilassanti se bevuto prima di andare a dormire.

Ciò lo rende adatto sia nel caso soffriate di cali d’energia sia nei momenti in cui vi è necessario conciliare il sonno.

Il rooibos non contiene acido ossalico, può essere quindi consumato anche da chi soffre di calcoli.

Sono stati dimostrati i suoi effetti positivi contro l’ipertensione ed il suo contenuto calorico è pari a zero, qualità che lo rende adatto a anche a chi si trova a seguire un regime alimentare controllato.

Può essere bevuto freddo.

In estate costituirà quindi un’ottima bevanda dissetante.

In commercio è  possibile trovarlo puro o aromatizzato, sfuso o in bustine.

Se lo acquistate sfuso, vi basterà mettere in infusione un cucchiaino di foglie per ogni tazza che desiderate preparare.

Potete realizzare un rooibos aromatizzato fai-da-te aggiungendo al vostro infuso un pezzetto di cannella o delle scorze di agrumi.

Ora che ne conoscete la storia e tutte le molteplici proprietà, non vi resta che assaggiarlo.

di Cristina Burlone

 

 

 

 

bacche goji secche

bacche di goji

GOJI, LYCIUM BARBARUM

di Cristina Burlone

Goji, il frutto della longevità

Il Goji ha origini molto antiche.

La leggenda narra che nel VII secolo d.C. sulle montagne dell’Himalaya, in un tempio buddista, vi erano delle piante le cui bacche mature cadevano nel pozzo.

I Monaci che quotidianamente bevevano quell’acqua vivevano in ottima salute e molto molto a lungo…

Agli inizi degli anni 80, leggende a parte, le nuove tecnologie permisero davvero di attribuire alle sostanze rilasciate dalle bacche del goji la ragione di questa longevità.

Il Lycium Barbarum, nome botanico della pianta che produce le bacche di Goji, è un arbusto perenne, rustico, originario delle regioni himalayane dell’Asia, con una crescita piuttosto vigorosa.

Raggiunge anche tre metri di altezza e un diametro leggermente inferiore, ha foglie caduche lanceolate verde brillante o grigio verde, resiste anche ai geli intensi e ai forti venti.

Dal fiore si origina un piccolo frutto color rosso/arancio vivo, pendulo, simile alla ciliegia, ma con forma ovale, che raggiunge la piena maturazione alla fine dell’estate.

GOJI: CONTENUTI SALUTISTICI

Oltre che essere mangiate fresche, le bacche di goji si essiccano al sole e disidratandosi si trasformano in un prodotto molto simile all’uva passa.

Facilmente conservabile  senza perdere le proprietà in esso contenute.

Frullato può essere mescolato ad altre bevande o impasti per conferirgli il caratteristico sapore.

Una ricerca realizzata nel 1999 a Boston presso la Tufts Univerity, ha stabilito un punteggio per gli alimenti prendendo in considerazione la “Oxygen Radical Absorbance Capacity” (Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno), conosciuta con l’acronimo ORAC.

Maggiore è il potere antiossidante dell’alimento, più alto è il punteggio ORAC assegnato.

Alimenti come la carota hanno un contenuto di 300 unità ORAC, agli spinaci 2.500, more 2.650, mirtilli 3.750, melograno 10.500, alla bacca del Goji ben 30.000 per unità di misura.

Sappiamo che gli antiossidanti combattono i radicali liberi che sono responsabili dell’invecchiamento delle cellule.

E’ stato stimato in 5.000 unità ORAC il fabbisogno giornaliero per mantenere mente e fisico attivi e giovani.

Non sono solo gli antiossidanti a essere presenti in forma così massiccia: anche l’acido ascorbico, la comune vitamina C, è superiore di 500 volte a quella contenuta nelle arance.

Contiene anche più beta-carotene delle carote, sempre per unità di misura.

Sono presenti anche molte altre vitamine tra cui: B1, B2, B6, E, moltissimi amminoacidi, più di venti oligoelementi.

E’ stato appurato che controlla il colesterolo, migliora il sistema immunitario e molto altro ancora.

Il Goji inoltre:

  • ha proprietà antinfiammatorie
  • migliora la vista
  • stimola il sistema immunitario
  • stimola il metabolismo
  • migliora la funzionalità intestinale
  • aumenta il livello di energia, riducendo il senso di fatica e migliorando la ripresa dopo uno sforzo
  • migliora il sonno e la memoria
  • riduce il colesterolo
  • protegge dai raggi UV
  • regolarizza i livelli di zucchero del sangue

S’intuisce facilmente l’importanza dell’assunzione costante delle bacche di Goji.

Per i suoi contenuti, dei quali ho evidenziato solo i più importanti, si può considerare la bacca di goji come un importante farmalimento (vedi cranberry  e Goumi del Giappone).

Pochi grammi al giorno di bacche secche sono sicuramente utili per mantenersi il più possibile sani e giovanili.

Da secoli in Asia le bacche di goji sono consumate quotidianamente da milioni di persone, cosicché dalle zone di origine le coltivazioni, si sono estese sempre di più arrivando a produzioni inimmaginabili.

In Cina, dove sembra vi siano la metà delle coltivazioni intensive asiatiche, si stima che il raccolto annuale abbia superato nel 2000 le trentamila tonnellate.

Goji dove si reperisce:

In commercio, molto più facilmente in rete, sono reperibili le bacche di goji sia essiccate in confezioni snack, sia trasformate in succhi, quasi tutti di origine asiatica, anche nei supermercati della grande distribuzione si trovano facilmente.

 

bacche goji secche

Purtroppo i controlli fitosanitari in quelle regioni sono piuttosto scarsi, se non assenti, e recentemente negli USA una notevole quantità di prodotto è stata distrutta perché sono stati rilevati livelli molto alti di pesticidi e anticrittogamici.

Noi abbiamo acquistato una piantina online, in 2 anni è triplicata in dimensione e quest’anno si è riempita di fiori e frutti.

di Cristina Burlone

 

 

 

 

tante bacche rosse di cranberry

Cranberry, mirtilli rossi

CRANBERRY MIRTILLI ROSSI

 di Cristina Burlone

CRANBERRY COSA SONO?

I Cranberry sono i famosi e onnipresenti “mirtilli rossi” dell’industria degli snack, cereali e barrette.

Ma cosa sono esattamente?

Il Cranberry è un piccolo arbusto della famiglia delle Ericacee originaria dell’America del Nord.

Alla fine dell’estate, da verde poco visibili le bacche di cranberry si colorano di rosso vivo, di grandezza sproporzionata rispetto a quella della pianta, raggiungendo la piena maturità in autunno.

Dal gusto dolce e acidulo,  il frutto è utilizzato in gran parte all’industria per produrre principalmente succhi, marmellate e simili e dall’industria farmaceutica.

Il consumo fresco è modesto e per lo più orientato come complemento e guarnizione in cucina.

CRANBERRY PROPRIETA’

Importantissimo farmalimento, un alimento cioè che, se assunto con regolarità e senza eccessi, si comporta come un farmaco.

Come tutti i frutti di bosco, oltre a sali minerali, vitamine e antociani,  è, assieme all’uva ursina, il frutto che contiene maggior quantità di proantocianidine.

Queste ultime, sono sostanze organiche naturali che hanno l’importante azione, fra le altre, antibatterica.

Esse avvolgono completamente i batteri che causano le cistiti impedendo loro di proliferarsi, evitando così le fastidiose infiammazioni alle vie urinarie.

Moltissimi prodotti farmaceutici contro le cistiti hanno un elevato contenuto di cranberry.

Fibre

Le pectine appartengono alla classe delle fibre, hanno particolari proprietà chelanti.

Sono cioè in grado di agganciare certe sostanze nell’organismo limitando l’assorbimento di glucidi e lipidi.

Polifenoli

Molto presenti negli integratori a base di Cranberry per la riduzione delle cistiti.

Questo perché i Polifenoli hanno al loro interno le Proantocianine (Pac) di tipo A che svolgono un’azione protettiva nei confronti dello stress ossidativo da radicali liberi e limitano l’adesione dei batteri alle mucose.

Vitamina C

83,1 mg / 100g (104% RDA) composto organico presente in natura con proprietà antiossidanti.

Ferro

2,12 mg / 100g (15% RDA) minerale essenziale con un importante ruolo nel trasporto di ossigeno ai tessuti e nella formazione di nuovi enzimi; contribuisce a sostenere il metabolismo energetico.

Utilizzo

In commercio si possono trovare anche i frutti essiccati, fanno benissimo, perchè avendo perso l’acqua durante l’essiccazione, sono un concentrato di sostanze benefiche.

Essiccati si possono utilizzare in cucina esattamente come l’uva passa, si possono mettere a bagno in un bicchiere di acqua tiepida per reidratarli e poi unirli all’impasto di torte e muffins.

Altri prodotti fortemente antiossidanti

di Cristina Burlone

 

 

 

 

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